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5 ottobre 2011

PROGETTO MY WORKER - FEROCI(CARITAS):"POLITICI SI IMPEGNINO PER LAVORO" SOLDINI(CGIL):"INIZIATIVA POPOLARE PRO DIRITTI FONDAMENTALI'". CENTRELLA(UGL):"PRONTI A CONTRASTARE OGNI ILLEGALITA'"

Nonostante la difficile situazione che il Paese attraversa,la disoccupazione che si allarga, le difficoltà dei giovani ad entrare nel mondo del lavoro, tanto da contare oltre due milioni di giovani che stanno abbandonando ogni speranza di trovare un lavoro, le prospettive di un flebile recupero economico finanziario del Paese, ci si deve adoperare per trovare "spiragli positivi" ed il progetto MY Worker va proprio in questo senso : è in sostanza quanto affermato da Mons. Enrico Feroci, Direttore della Caritas di Roma alla presentazione del Progetto My Worker, un sito on line per l'incontro della domanda e dell'offerta di lavoro legale degli immigrati in Italia, realizzato da giovani laureati italiani e immigrati coordinati dal SEI UGL (vedi: http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=1000). Mons. Feroci ha ricordato, tra l'altro, le parole del Papa nella Enciclica Caritas in veritate, in cui sottolinenando il positivo apporto degli immigrati al Paese di accoglienza che al Paese d'origine grazie al loro lavoro ed alle rimesse, afferma come gli immigrati non possano essere considerati un semplice fattore di produzione ma siano soggetti di diritti fondamentali inalienabili. Eppure, il direttore della Caritas ha fatto presente il paradosso del nostro Paese in cui si è consapevole dell'importanza che i nuovi arrivati rivestono per l'economia ma al tempo stesso si è reticenti e timorosi nel concedere i diritti che spettano loro come cittadini e lavoratori. Serve, dunque agli immigrati "impegno" al posto della rassegnazione e "creatività" al posto dell'abitudinario. Con il progetto My Worker, dunque, voi siete un esempio" ha stigmatizzato Mons. Feroci, che non ha mancato di rilevare le inefficienze delle stesse istituzioni ricordando come dall'ultimo Dossier statistico sull'immigrazione - in preparazione - si evinca come le domande dei permessi di soggiorno scadute si equivalgano al numero dei nuovi ingressi, vanificando così il processo di inserimento degli immigrati già avviato. Un ciclo devastante già vissuto, purtroppo, dalla emigrazione italiana in Germania, dove solo un emigrato italiano su otto si è potuto inserire nella società tedesca. Monsignor Feroci non ha prospettato false speranze, facendo presente come nella situazione attuali siano pochi i posti di lavoro disponibili rispetto alla massa dellr richieste ma si tratta pur sempre di lavoro che risolve le esigenze di un certo numero di lavoratori immigrati e come tale va perseguito e favorito. In questo senso, dunque, il progetto MY worker rappresenta un valido strumento. Ma il prelato ha concluso lanciando anche un appello ai politici perchè si impegnino per "una società dove il lavoro non manchi e non sia un fattore sporadico ed intermittente". E sui meccanismi "irrazionali" che caratterizzano l'ingresso degli immigrati nel mondo del lavoro del nostro Paese si è soffermato il responsabile dell'Area Immigrazione della CGIL, Piero Soldini.... "Meccanismi" che hanno adito a situazioni di iniquità e sfruttamento voluto a vantaggio delle esigenze produttive di alcune aree del Paese, vedi quelle agricole - ha denunciato l'esponente della CGIL....che ha sottolineato l'importanza delle due proproste di legge di iniziativa popolare sul riconoscimento della cittadinanza e la concessione del voto amministrativo degli immigrati: un diritto fondamentale negato a quanti lavorano per il nostro Paese... Mentre, occorrerebbe riconoscere l'apporto ed il valore di molti giovani lavoratori immigrati, ha fatto presente il Presidente dell'Associazione "Nessun luogo è lontano", Fabrizio Molina, rilevando il livello di preparazione del team di giovani che hanno elaborato e messo a punto lo stesso Progetto My Worker. Sull'azione comune dei due sindacati CGIL e UGL nell'ambito delle battaglie per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori stranieri in Italia ha aperto il Segretario Generale dell'UGL Giovanni Centella, che comunque non ha mancato di sottolineare come la funzione del sindacato sia estranea all'ìintervento politico. Un'azione comune che dovrebbe essere portata avanti in tutti i campi - ha fatto presente l'esponente della UGL - in un momento così delicato come quello che sta attraversando il nostro Paese, con un'economia che va a rotoli e che non cresce. Una riflessione ed un invito a tutte le forze sindacali e politiche di maggioranza e di opposizione ad unirsi per portare fuori dalle acque agitate in cui versa il Paese per lasciare solo ad un momento successivo l'affermazione delle diverse posizioni. Convinto plauso di Centrella all'iniziativa promossa dal SEI UGL con My Worker ma anche al complesso dall'azione che il Presidente del SEI UGL Luciano Lagamba sta portando avanti nella concretizzazione della mission che il sindacato della UGL conduce nella società italiana ed a livello internazionale. Un'iniziativa seria che assicura i diritti di entrambe le parti dando risposta alle esigenze fondamentali dei lavoratori e dei cittadini. Il Segretario dell'UGL non ha mancato di ricordare le difficoltà che i lavoratori italiani hanno incontrato nel loro passato migratorio quando spesso si leggeva all'ingresso dei servizi pubblici di alcuni Paesei come fosse vietato l'accesso "ai cani" ed agli "immigrati". Un'azione d'intervento a tutela di cittadini e lavoratori che Centella ha esteso a tutto il contesto italiano, sottolineando come il sindacato della UGL sia pronto a combattere illegalità e discriminazioni in tutti gli ambiti della vita sociale.(03/10/2011-ITL/ITNET)

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