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23 novembre 2011

"Una follia che i figli di immigrati nati qui non siano italiani"

"Non credo che in pochi giorni il mare in tempesta sia diventato una tavola. E' un po' incrinato, un po' mosso, ma credo ci siano maggiori possibilità di dialogo e confronto fra gli schieramenti", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale  

Roma, 22-11-2011 "E' una assurdità e una follia che dei bambini nati in Italia non diventino italiani. Non viene riconosciuto loro un diritto fondamentale". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche al Quirinale, incalza il Parlamento sulla questione dei diritti di cittadinanza per i figli degli immigrati.  

Italia vecchia, serve linfa vitale Per Napolitano il tema va affrontato nella consapevolezza della necessita' di "acquisire anche nuove energie in una società per molti versi invecchiata se non sclerotizzata".  

Segnali nel Governo Monti Il capo dello Stato ha inoltre ricordato il significato della nomina di Andrea Riccardi a ministro, secondo una denominazione ufficiale che richiama la cooperazione internazionale ma anche "l'integrazione nella societa' e nello Stato italiano".  

Acque agitate ma... Napolitano fa poi una riflessione sul miglioramento della situazione politica nel nostro paese con la nascita del governo Monti. "Non penso che il mare tempestoso in cui fino a ieri ci siamo mossi sia tutto a un tratto sia diventato una tavola - ha detto il presidente della Repubblica - avremo ancora un mare incrinato, mosso, ma credo che ci siano le condizioni per una maggiore obiettività del confronto tra gli schieramenti politici". Secondo Napolitano, "ora si apre un campo di iniziativa maggiore che in passato", anche perché "ora c'è una distinzione più netta tra il governo e il Parlamento: il governo ha dei campi a sé riservati in cui il Parlamento si propone di non intervenire e viceversa".

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