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28 maggio 2011

Obama e la forza delle differenze

Roma – 26 maggio 2011 – Uomini e donne di culture incredibilmente diverse che si riconoscono nello stesso sistema di ideali. E per questo possono dirsi cittadini dello stesso Paese.

È questa, secondo Barack Obama, la forza di Stati Uniti e Gran Bretagna, potenze mondiali rese grandi dall’immigrazione e dal confronto, anche difficile, tra differenze. Il presidente americano lo ha detto ieri a Londra, di fronte ai membri del parlamento britannico. Ecco un estratto del suo discorso:

"C'è una particolarità che a mio avviso rende gli Stati Uniti e il Regno Unito indispensabile a questo momento della storia. Ed è così che ci definiamo come nazioni".

"A differenza della maggior parte dei Paesi del mondo , noi non definiamo la cittadinanza in base alla razza o all’origine etnica. Essere americano o inglese non consiste nell’appartenere a un determinato gruppo; consiste nel credere in un sistema di ideali: i diritti dell’individuo, lo stato di diritto. Per questo motivo abbiamo un’incredibile molteplicità di culture all’interno dei nostri confini. Questa è la ragione per cui ci sono persone in tutto il mondo che in questo momento credono che, se vengono in America, se vengono a New York, se vengono a Londra, se lavorano duro, possono giurare fedeltà alla nostra bandiera e chiamarsi americani; se vengono in Inghilterra, possono farsi una nuova vita e cantare God Save The Queen come qualsiasi altro cittadino".

"Sì, la nostra molteplicità di culture può causare tensioni. E per tutta la nostra storia ci sono stati dibattiti accesi su immigrazione e assimilazione in entrambi i nostri paesi. Ma, anche se questi dibattiti possono essere difficili, fondamentalmente noi riconosciamo che il nostro variegato patrimonio culturale (patchwork heritage) rappresenta una forza enorme; che in un mondo che diventerà sempre più piccolo e interconnesso, l'esempio delle nostre due nazioni dice che è possibile per le persone essere unite dai loro ideali, anziché divise dalle loro differenze; che è possibile che i cuori cambino e gli antichi odi si superino: che è possibile per i figli e le figlie di ex colonie sedere qui come membri di questo grande Parlamento, e per il nipote di un keniota che ha prestato servizio come cuoco nell'esercito britannico, essere qui in piedi davanti a voi come presidente degli Stati Uniti".

"Questo è ciò che ci definisce. Ecco perché i giovani e le donne per le strade di Damasco e del Cairo ancora combattono per acquisire i diritti di cui godono i nostri cittadini, anche se a volte non concordano con le nostre politiche. In quanto due delle nazioni più potenti nella storia del mondo, dobbiamo sempre ricordare che la vera sorgente della nostra influenza non è stata solo la dimensione delle nostre economie, o la portata delle nostre forze armate, o la terra che abbiamo conquistato. Sono stati i valori che non dobbiamo mai smettere di difendere in tutto il mondo. - l'idea che tutti gli esseri sono dotati dal Creatore di diritti certi, che non possono essere negati".
Fonte: www.stranieriinitalia.it

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